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Controlli su opere ed edifici esistenti

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La Tecnoprove Roma, fornisce un supporto interdisciplinare e specialistico nell’indagine su edifici esistenti offrendo così un approccio completo alla diagnostica strutturale e al progetto delle indagini, il tutto anche attraverso tecniche meno invasive, definite prove non distruttive PnD, a corredo delle prove distruttive.

La Tecnoprove Roma, grazie alle competenze specifiche è in grado di fornire un approccio meno invasivo volto a mitigare il danno strutturale di indagini distruttive. La lunga esperienza nell’applicazione di metodi combinati permette alla Tecnoprove Roma di essere un supporto attivo per il progettista.

RILIEVO GEOMETRICO E STRUTTURALE 

Rilievo riferito alla geometria complessiva degli elementi strutturali e non strutturali, con particolare attenzione alle modifiche intervenute nel tempo, e con annotazione dello stato di conservazione e della qualità dei materiali e degli elementi costruttivi. Tramite anche un confronto con eventuali elaborati grafici originari del manufatto. L’obiettivo è quello di individuare l’esatta geometria delle sezioni di carpenteria.

A corredo di tale attività verranno eseguite fotografie significative e verranno redatte osservazioni da inserire in una descrizione sintetica dell’elemento indagato.

D.M. 17 gennaio 2018, Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni” paragrafo 8.5.2.

Circolare C.S.LL.PP. 21 gennaio 2019, n.7 “istruzioni per l’applicazione dell’ Aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 17 gennaio 2018 paragrafo 8.5.2”

INDAGINE TRAMITE PACOMETRO E PICCOLI SAGGI DEMOLITIVI  

Indagine finalizzata alla localizzazione delle barre d’armatura secondo il principio dell’induzione magnetica. Viene così ricostruita la maglia di armature principali e secondarie presenti in getti di calcestruzzo. Tale prova, del tutto invasiva, è anche un’attività fondamentale da svolgere preliminarmente a prove che necessitano di evitare le barre per essere eseguite, è il caso di carotaggi, prove sonreb, prove di pull-out.

Grazie all’ausilio di strumentazione all’avanguardia, si può stimare sia lo spessore del copriferro che il diametro delle barre ( X scan e georadar ).

L’individuazione delle barre è però più difficoltosa nel caso di barre profonde e/o  situate in strati successivi rispetto alla superficie esterna  e/o affiancate.

E’ sempre conveniente eseguire piccoli saggi locali per verificare e tarare le misure magnetiche nonché per indagare l’eventuale presenza di un doppio strato di barre.

BS 1881-204, Testing concrete. Recommendations on the use of elecreomagnetic covermeters.

CAROTAGGIO

Prova finalizzata al prelievo di campioni cilindrici di calcestruzzo mediante carotatrice elettrica con corona diamantata per permetterne la sua caratterizzazione fisica, chimica e meccanica.  E’ così possibile andare a determinare la resistenza a compressione, il modulo elastico, la resistenza a trazione indiretta, la massa volumica, la permeabilità, la profondità di carbonatazione e il profilo di penetrazione degli ioni cloruro ecc..

UNI EN 12504-1 Prove sul calcestruzzo nelle strutture – Parte 1: Carote – Prelievo, esame e prova di compressione.

UNI EN 12390-1 Prova sul calcestruzzo indurito – Parte 1: forma, dimensioni e altri requisiti per provini e per casseforme.

VALUTAZIONE DELLA PROFONDITA’ DELLA CARBONATAZIONE 

Tale prova viene eseguita nell’ambito delle verifiche dello strato di calcestruzzo esposto all’esterno e della conseguente protezione del calcestruzzo per le armature. La determinazione dello spessore dello strato carbonatato indica lo spessore della parte di calcestruzzo con PH superiore a 9,2 che non svolge più azione passivante per le armature. La reazione di carbonatazione inizia dalla parte corticale, dalla superficie esterna del calcestruzzo per procedere via via verso le parti più interne.

Lo spessore dello strato carbonato superficiale del calcestruzzo in opera può essere determinato su carote prelevate in sito oppure in laboratorio su frammenti di calcestruzzi degradati e quindi soggetti ad un facile distacco o su elementi per cui viene provocato il distacco, su polveri prelevate da strutture di calcestruzzo indurite.

Le prove effettuate su frammenti o su polveri, a differenza di quelle svolte su carote, danno un’indicazione meno completa dello stato di carbonatazione.

Il reagente utilizzato è la fenolftaleina che vira al rosso al contatto con materiale il cui pH sia maggiore di circa 9,2 e rimane incolore per valori di pH minori. Solo il calcestruzzo che è colorato ha un’alcalinità sufficiente a fornire la passività per l’acciaio.

ANALISI DEL PROFILO DI PENETRAZIONE DELLO IONE CLORURO E ANALISI QUANTITATIVA DELLO IONE CLORURO

ANALISI DEL PROFILO DI PENETRAZIONE DELLO IONE CLORURO E ANALISI QUANTITATIVA DELLO IONE CLORURO

Tale prova viene eseguita nell’ambito delle verifiche dello strato di calcestruzzo esposto all’esterno e della conseguente protezione del calcestruzzo per le armature. La misura dello strato di calcestruzzo penetrato dagli ioni cloruro consente di stabilire il livello di degrado del manufatto, individuando lo stato di avanzamento della corrosione del metallo (armatura). Gli ioni cloruro, possono portare alla distruzione del film di passività che ricopre il metallo nelle condizioni originarie, agevolando la propagazione della corrosione. Tale meccanismo si manifesta con estrema frequenza soprattutto nelle zone costiere marine o sui viadotti, a causa del massiccio uso di sali da disgelo; o nei casi in cui via sia presenza di Sali nell’impasto originario del calcestruzzo; si possono avere infiltrazioni ad esempio nell’aggregato o nell’acqua, oppure all’uso di acceleranti clorurati per la presa. La determinazione del profilo di penetrazione dello ione cloruro permette di individuare la linea di separazione fra zona penetrata e quella non ancora contaminata dagli ioni cloruro. La profondità di penetrazione degli ione cloruro è rilevata lungo la linea di demarcazione dove il cambiamento di colore è visivamente percettibile (la zona più chiara è quella penetrata dagli ioni cloruro). La quantificazione del contenuto degli ione cloruro penetrato nel calcestruzzo interessa tutto lo spessore del copriferro procedendo con profondità crescenti di 1 cm , il risultato viene espresso in termini di percentuale del contenuto di cloruri riferito alla massa del calcestruzzo

UNI EN 11747, Prove sul calcestruzzo indurito – determinazione della profondità di penetrazione degli ioni cloruro

UNI 14629, Prodotti e sistemi per la protezione e la riparazione delle strutture di calcestruzzo – metodi di prova – determinazione del contenuto di cloruri nel calcestruzzo indurito.

VALUTAZIONE RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO CON SCLEROMETRO

ll metodo dell’indice di rimbalzo ( % dell’altezza di rimbalzo rispetto alla distanza percorsa dalla massa in movimento tra l’istante in cui è rilasciata  a quando colpisce la superficie dell’elemento) utilizza lo sclerometro per misurare l’energia elastica assorbita dal calcestruzzo a seguito dell’impatto. L’energia assorbita dal calcestruzzo è correlata alla rigidezza e alla resistenza meccanica mediante relazioni empiriche.

L’indice di rimbalzo è correlato alla resistenza a compressione del calcestruzzo, ma è influenzato da numerosi altri fattori, tra cui: le condizioni di umidità del calcestruzzo in superficie (una superficie umida conduce ad un indice di rimbalzo più basso), la presenza di uno strato superficiale carbonatato (aumenta l’indice di rimbalzo), la tessitura superficiale (una superficie ruvida fornisce generalmente un indice di rimbalzo più basso), l’orientazione dello strumento rispetto alla verticale (sono disponibili fattori di correzione approssimati), l’età del calcestruzzo, la dimensione e il tipo degli aggregati. Poiché solo il calcestruzzo vicino al punto dell’impatto influenza sensibilmente il valore dell’indice di rimbalzo, la metodologia di prova è sensibile alle condizioni locali, quali la presenza di grossi granuli egli elementi grossi d’aggregati in prossimità della superficie oppure di vuoti. Per mitigare gli effetti di alcune delle cause che alterano le misure, è pertanto opportuno che nell’intorno d’ogni punto di prova siano eseguite più battute, adeguatamente distanziate fra di loro. Se ne sconsiglia inoltre l’applicazione per calcestruzzi degradati, porosi, soggetti a fenomeni di spalling, carbonatati, se non previa rimozione dello strato più esterno.

UNI EN 12504-2:2012 Prove sul calcestruzzo nelle strutture. Parte 2: prove non distruttive. Determinazione dell’indice sclerometrico.

ULTRASUONI CON TRASMISSIONE DIRETTA, SEMIDIRETTA, INDIRETTA

Il metodo basato sulla misura della velocità di propagazione di ultrasuoni consiste nello studio della propagazione di onde elastiche longitudinali all’interno del calcestruzzo. Caratteristica del metodo è quella che esso tiene conto delle proprietà meccaniche globali del materiale.

La velocità di propagazione delle onde in un materiale omogeneo dipende dalla densità del materiale, dal modulo elastico e dal coefficiente di Poisson. In prima approssimazione la velocità di propagazione è proporzionale alla radice quadrata del modulo elastico ed inversamente proporzionale alla radice quadrata della densità. Entro i limiti in cui queste leggi possono essere estese ad un materiale eterogeneo come il calcestruzzo, è possibile utilizzarle per valutare il modulo elastico le costanti elastiche del calcestruzzo in esame.

La resistenza a compressione è stimata in base alla velocità di trasmissione degli ultrasuoni, ipotizzando la validità di una relazione di proporzionalità tra resistenza a compressione e modulo elastico, utilizzando correlazioni sperimentali. Si deve tener presente che le onde elastiche subiscono all’interno dell’elemento esaminato, rifrazioni e riflessioni, dovute alla presenza degli aggregati, di fessure, di vuoti. Ciò comporta un’attenuazione del segnale per effetto dell’assorbimento d’energia. Inoltre, per effetto di vuoti o fessure, il percorso effettivamente compiuto dalle onde elastiche può risultare più lungo della distanza tra trasmettitore e ricevitore. La prova misura la velocità di propagazione delle onde elastiche nel calcestruzzo, determinata come rapporto tra la distanza fra trasmettitore e ricevitore ed il tempo impiegato a percorrerla. La velocità di propagazione delle onde elastiche è influenzata da diversi fattori, tra cui il contenuto d’umidità, la composizione della miscela ed il grado di maturazione. La determinazione della velocità deve tener conto della possibile presenza d’armature metalliche e di eventuali difetti macroscopici. Per ridurre il rischio che il fascio di ultrasuoni percorra armature metalliche è opportuno, preliminarmente all’esecuzione della prova, localizzare le armature stesse mediante dispositivi magnetici. Combinata con altri metodi, come lo sclerometro, permette di stimare la resistenza a compressione del calcestruzzo.

UNI EN 12504-4 Prove sul calcestruzzo nelle strutture. Parte 4: determinazione della velocità di propagazione degli impulsi ultrasonici.

VALUTAZIONI CON METODO SONREB

La prova SONREB consiste nell’applicazione combinata dei due metodi di prova, la prova sclerometrica e la prova ad ultrasuoni; il motivo per cui si combinano i due metodi è perché in questa maniera si compensano i limiti delle due singole metodologie e si migliora quindi la stima della resistenza a compressione del calcestruzzo in opera.

VALUTAZIONE DELLA RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO CON PULL OUT

La prova permette di determinare la forza di estrazione del calcestruzzo indurito per mezzo di un inserto pre-inglobato nel getto o post-inserito nel calcestruzzo indurito. La prova può essere effettuata anche senza raggiungere la rottura ma per la verifica della resistenza all’estrazione per un carico definito. Le informazioni fornite sono relative allo strato corticale del elemento indagato, vengono così date informazioni sul copriferro utili per lo studio della durabilità dell’opera in termini di resistenza agli attacchi chimici e ambientali.

I tasselli utilizzati sono a espansione geometrica controllata al fine di eliminare le tensioni tangenziali sulla superficie laterale e non tasselli post inseriti destinati ad altro uso. La forza di estrazione è rappresentativa di uno stato di sollecitazione complesso, ma il suo valore è correlabile con la resistenza a compressione. Può essere utilizzata, opportunamente tarata in base ai dati ottenuti con le prove a compressione su carote, per una valutazione estesa su più elementi della qualità del calcestruzzo e quindi ottenere maggiori informazioni sulla struttura in esame.

UNI EN 12504-3, Prove sul calcestruzzo nelle strutture – Parte 3 : determinazione della forza di estrazione

MISURA DELLA FORZA DI ADESIONE AL SUPPORTO (PULL OFF)

Tale prova permette di determinare la resistenza a trazione di un materiale o di un sistema edilizio o forza di adesione tra materiali diversi (intonaci, resine, malte, vernici) ed un supporto attraverso l’individuazione del carico di rottura per trazione attraverso il dinamometro di supporti metallici cilindrici, incollati alla superficie, preventivamente isolata, con particolari resine bicomponenti.

Il tipo di frattura deve essere accuratamente valutato perché si possono avere tre tipi differenti di distacco:

– distacco tra supporto metallico e superficie di prova: la prova non è valida e va ripetuta;

– distacco nello spessore del rivestimento: la prova è valida per crisi del rivestimento ovvero la resistenza ad adesione è maggiore di quella del rivestimento stesso;

– distacco tra il rivestimento e il supporto: la prova è valida e fornisce il reale valore della resistenza a trazione per adesione.

UNI EN 1015-12, Metodi di prova per malte per opere murarie – Parte 12: determinazione dell’aderenza al supporto di malte da intonaco esterno e interno.

PRELIEVO DI ARMATURE E PROFILATI

Il prelievo di barre dalle strutture in calcestruzzo armato viene eseguito per permettere la caratterizzazione fisica, chimica e meccanica delle stesse.

Essendo una prova distruttiva e invasiva bisogna valutare attentamente dove eseguirla (evitare elementi già carotati e compromessi da degrado del calcestruzzo prediligendo punti soggetti a scarsa sollecitazione).

L’area deve essere sottoposta preliminarmente a prova pacometrica così da individuare la presenza delle barre. Una volta rimosso il copriferro, prima del taglio della barra, viene saldato per sovrapposizione idoneo spezzone sostitutivo. Pertanto può esser richiesta la determinazione della saldabilità sia della barra oggetto del prelievo che di quella da apporre in sostituzione.

Analogamente, per la carpenteria metallica, il prelievo è finalizzato alla determinazione delle caratteristiche del materiale posto in opera.

UNI EN ISO 17660-1, saldatura – saldatura degli acciai di armatura – parte 1: giunti saldati destinati alla trasmissione del carico

UNI EN ISO 17660-2, saldatura – saldatura degli acciai di armatura – parte 1: giunti saldati non destinati alla trasmissione del carico

MISURA DEL POTENZIALE DI CORROSIONE

La misura e la mappatura del potenziale elettrico delle armature permette di valutare se, al momento della misura, è in atto un processo di corrosione (generalizzato o localizzato). Viene misurata la differenza di potenziale spontaneo elettrico che si determina tra barre di armatura in acciaio e un elettrodo di riferimento durante il fenomeno di ossidazione ipotizzando il tipo di attacco e le cause che lo hanno innescato.

La prova permette sia di valutare l’insorgere di condizioni favorevoli al fenomeno della corrosione delle armature, sia di stimare quali aree sono più soggette al rischio.

Il metodo di prova non si applica alle strutture in calcestruzzo armato la cui superficie è ricoperta da strati isolanti, quali per esempio pitture, impermeabilizzazione, ecc., che interrompono la continuità elettrica tra l’armatura di cui si vuole misurare il potenziale e l’elettrodo di riferimento.

Per lo stesso motivo non può essere utilizzato in corrispondenza di zone di delaminazione o in presenza di strati superficiali di calcestruzzo particolarmente secchi.

Il metodo è applicabile solo ad armature in acciaio prive di rivestimenti isolanti quali per esempio resine epossidiche. Sono escluse da questa indagine tutte quelle strutture con rinforzi di tipo frp (fiber reinforced polymer, per esempio gfrp, glass fiber reinforced polymer) strutture in calcestruzzo armato precompresso, strutture fibrorinforzate con fibre metalliche. (Nel calcestruzzo armato post-teso è necessario aprire la guaina per poter effettuare una misura). Il metodo è applicabile a strutture rinforzate con fibre polimeriche.

UNI 10174, Istruzioni per l’ispezione delle strutture di calcestruzzo armato esposte ad ambienti aggressivi mediante mappatura del potenziale.

AST C 876, Standard test method for corrosion potentials of uncoated reinforcing steel in concrete.

INDAGINI TRAMITE ENDOSCOPIO

L’ispezione endoscopica, preceduta sempre da un’attività di rilievo visivo, permette di accertare la successione stratigrafica, la presenza di vuoti e cavità, la natura e la consistenza dei materiali, l’individuazione di anomalie e difetti e lesioni premettendone di quantificarne l’estensione. La documentazione raccolta può essere in formato fotografico o video, dando così la possibilità di successive valutazioni analitiche delle informazioni acquisite.

UNIO EN 13018 – Prove non distruttive – esame visivo – principi generali

INDAGINI CON MARTINETTO PIATTO SINGOLO E DOPPIO

La prova con martinetti piatti su murature, piatto singolo e piatto doppio, fornisce in situ una serie di informazioni abbastanza accurate in merito a:

–           tensioni in esercizio (piatto singolo)

–           deformabilità e resistenza a compressione (piatto doppio).

La prova è eseguita in due momenti: la prima fase in cui viene utilizzato un singolo martinetto ed una seconda dove viene utilizzato un secondo martinetto. La prova con martinetto singolo (prima fase) consente di leggere le tensioni in esercizio direttamente agenti sulla muratura all’altezza dove è inserito il martinetto, la prova con due martinetti (seconda fase) permette di stimare il modulo elastico della muratura, la resistenza a compressione media ed il modulo di Poisson; poiché la prova è eseguita localmente su un tratto del paramento indagato e quest’ultimo può presentare eterogeneità, i valori ricavati sono da considerare medi, rappresentativi cioè di un comportamento medio della muratura. La valutazione dei risultati ottenuti va però valutata molto attentamente in quanto le condizioni che caratterizzano tale tipo di prova sono influenzate da numerose variabili: al particolare tipo di struttura, alle modalità esecutive e in generale disomogeneità del materiale. Il taglio che si esegue sulla muratura altera irrimediabilmente lo stato tensionale e la porzione di muratura in esame presenta generalmente condizioni al contorno particolari e a volte non del tutto ben definite.

Il risultato permette la verifica dello stato tensionale presunto e locale, è infatti opportuno ripetere la prova su più punti rappresentativi della muratura e comunque dove il carico è maggiore (evitare ultimi piani e/o parti sottostanti le finestre). La prova può essere eseguita per una muratura di mattoni pieni con giunti regolari in corrispondenza di un giunto di malta. Nel caso di muratura in pietra irregolare il taglio si deve eseguire anche nella pietra in modo che sia perfettamente orizzontale.

D.M. 17 gennaio 2018, Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni” paragrafo 8.5.4.

ASTM C 1196-20, Standard Test Method for In Situ Compressive Stress Within Solid Unit Masonry Estimated Using Flatjack Measurements

ASTM C 1197-20, Standard Test Method for In Situ Measurement of Masonry Deformability Properties Using Flatjack Measurements

INDAGINE SHOVE TEST (PROVA A SCORRIMENTO)

La prova shove test consente di stimare la resistenza a taglio della muratura per scorrimento lungo i giunti di malta.

La prova consiste nell’isolare opportunamente un mattone, asportando per quanto possibile la malta dai giunti verticali laterali al mattone e spingendolo lateralmente mediante un martinetto idraulico fino a quando non si osserva scorrimento sul letto di malta.

D.M. 17 gennaio 2018, Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni” paragrafo 8.5.4.

ASTM C 1531-16, Standard Test Method for In Situ Measurement of Masonry Mortar Joint Shear Strenght Index

PRELIEVO E PROVA SU ELEMENTI DI MURATURA E MALTA

Preliminarmente alla rimozione dell’intonaco, per conoscere la tessitura muraria, può essere utile eseguire un’indagine con termocamera. Il prelievo può riguardare: mattoni, elementi lapidei, malta, carote di muratura, pannelli di muratura. Su tali campioni, una volta in laboratorio, è possibile eseguire diverse prove: prove di compressione per determinazione del carico di rottura e del modulo elastico secante, prova di taglio diretto, prova di permeabilità, prova di gelività, caratterizzazione pertrografica mediante sezioni sottili al microscopio polarizzatore. Le carote di muratura permettono anche di ricostruire la stratigrafia della muratura.

La malta può essere caratterizzata tramite petrografica con sezioni sottili al microscopio polarizzatore (MPOM) e al microscopio elettronico (SEM) oltre che tramite un’analisi qualitativa al diffrattometro ai raggi x (DRX).

D.M. 17 gennaio 2018, Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni” paragrafo 8.5.4.

UNI EN 1052-1, Metodi di prova per muratura – determinazione della resistenza a compressione

PROVA PENETROMETRICA TRAMITE SONDA WINDSOR

Il sistema Windsor stima la resistenza del calcestruzzo in sito in funzione della profondità di penetrazione di una sonda metallica sparata con energia nota contro l’elemento di calcestruzzo, in direzione ortogonale alla sua superficie.

L’energia cinetica trasmessa alla sonda viene convertita in energia di deformazione del calcestruzzo sia nell’intorno del punto di penetrazione sia nell’intorno della punta della sonda, e si distribuisce in parte nella rottura della pasta di cemento ed in parte nella rottura degli aggregati, per i quali l’energia assorbita è funzione della loro durezza.

Pertanto, la stima eseguita con il metodo Windsor misura la profondità di penetrazione della sonda e la durezza degli aggregati del calcestruzzo secondo la scala di Mohs sulla base di tabelle di derivazione empirica.

Preliminarmente alla prova viene eseguita una pacometria al fine di individuare, e quindi evitare, le barre di armatura. La prova deve essere eseguita su aree non interessate da difetti evidenti (calcestruzzo degradato, calcestruzzo carbonatato, vuoti, vespai, fratture, spalling, umidità, aggregato grosso, superficie danneggiata da incendi o da agenti chimici).

ASTM C 803/C803M – 18 Standard Test Method for Penetration Resistance of Hardened Concrete

Altre prove in sito

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