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Monitoraggi

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I monitoraggi strutturali permettono di avere una costanza di informazioni circa il comportamento della struttura al fine di individuare la condizione della stessa, l’eventuale presenza di danni strutturali già innescati e la loro evoluzione.

Vengono quindi monitorate le variazioni (es. variazioni dell’ampiezza delle fessure) e anche il comportamento dovuto e influenzato sia da sollecitazioni interne, come ad esempio gli assestamenti degli elementi strutturali o le ridistribuzioni dei carichi dovute a interventi di ristrutturazione, sia dal contesto in cui l’oggetto di indagine è inserito (vento, temperatura, umidità, traffico veicolare ecc..) ed eventuali sollecitazioni dovute a agenti esterni (come terremoti) . I parametri che possono essere monitorati sono molteplici, tra tutti, quelli indagati abitualmente sono spostamenti, rotazioni, deformazioni e stato tensionale. La durata del monitoraggio deve essere rappresentativa del fenomeno e non inferiore a 18 mesi.

Nel monitoraggio dinamico vengono analizzate e indagate le vibrazioni siano esse naturali o indotte.

MONITORAGGIO DEGLI SPOSTAMENTI E DELLE ROTAZIONI

Il monitoraggio permette il rilievo nel tempo di una serie di grandezze come deformazioni, spostamenti, rotazioni e temperatura. Ognuna di esse viene monitorata con sistemi di rilevazioni più idonei. Per gli spostamenti vengono utilizzate stazioni lineari, che prevedono l’impiegodi trasduttori di spostamento posti a cavallo di quadri fessurativi, lesioni, giunti per misurare (nell’ordine del centesimo di millimetro) e per monitorare gli spostamenti costituiti da allargamenti o restringimenti dei lembi, tramite riferimenti posti a distanza tra loro di 20-25 cm. Gli stessi sono disposti ortogonalmente alla direttrice fessurativa o in direzione coniugata (facendo in modo che le direzione tra i riferimenti formino un angolo di circa 90°). Per le rotazioni vengono impiegate  stazioni inclinometriche costituite ad esempio da  trasduttori di rotazione per monitorare le sezioni e gli elementi strutturali che possono ruotare nel tempo misurandone appunto le rotazioni (nell’ordine del centesimo di millimetro).

RILIEVO DEI QUADRI FESSURATIVI

Permette una classificazione di ogni fessura secondo la tipologia del meccanismo associato: distacco, rotazione, scorrimento, spostamenti fuori piano. La finalità della lettura del quadro fessurativo è quella di consentire l’individuazione dell’origine e delle possibili evoluzioni delle problematiche strutturali dell’edificio e di valutare l’opportunità di attivare un monitoraggio strumentale anche eventualmente nei corpi di fabbrica adiacenti all’unità strutturale in esame.

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